venerdì 14 giugno 2013

Sgombro in carpione


E poi ci sono quelle volte che vai a far la spesa senza aver un piano d'attacco ben definito e ti ritrovi ad osservare basita il banco del pesce con una faccia molto simile a quella della mercanzia esposta.
Finisce che compro dei pesci random, senza sapere bene cosa farne, a volte scelgo in base al prezzo, il più basso ovviamente, una volta per fare ciò ho comprato un pesce non meglio definito che mi avevano detto di cuocere tranquillamente in forno come si fa con un branzino o un'orata: il risultato è stata una puzza pestilenziale, che si è aggrappata con forza perfino alle tende, tanto che ho dovuto lavarle per mandarla via perchè a distanza di qualche giorno la puzza ci faceva ancora compagnia.
Non è questo il caso di oggi visto che parlerò dello sgombro, pesciolino azzurro che fa benissimo alla salute e che sguazza felicemente nell'Adriatico e che nel mio caso è un pesce a km zero. 
Avrà tutte le qualità nutrizionali del mondo però la sua carne risulta un pò più asciuttina al mio palato rispetto ai più nobili branzini e orata sopra citati quindi nel tempo ho escogitato qualche trucchettino per renderlo più gustoso: il più semplice è cuocere lo sgombro al vapore (oppure bollirlo) e usarlo nelle insalatone al posto del tonno oppure si può fare un'insalata di sgombro e patate ottima anche come antipasto, come avevo già suggerito qui.
Oggi vi propongo un'alternativa vagamente ispirata ai pesciolini in carpione che faceva mio nonno, una vera bontà, i pesciolini del nonno, lo sgombro rivisto e corretto da me giudicate voi.


Sgombro in carpione
  • sgombri non troppi grandi
  • aceto
  • prezzemolo
  • aglio
  • cipolla bianca fresca o cipolla rossa di Tropea (secondo il vostro gusto)
  • sale, olio
Niente dosi, solo un'idea.
Cuocete gli sgombri lavati e puliti in una vaporeria oppure bolliteli. Quando saranno tiepidi sfilettateli, disponete i filetti in una pirofila, salate leggermente e irrorate con un'emulsione di olio e aceto; quanto aceto lo decidete voi in base ai vostri gusti. Aggiungete quindi il prezzemolo e se lo gradite l'aglio tritato, io l'ho affettato per poterlo togliere prima di servire lo sgombro in tavola; unite anche le cipolle (bianche o rosse come preferite) tagliate finemente e lasciate riposare in frigorifero: più lasciate marinate lo sgombro meglio è, suggerisco almeno 12 ore.
Servitelo come antipasto o come secondo piatto accompagnato da una bella insalata mista, gustosa e leggera.

mercoledì 5 giugno 2013

Cantucci friabili della Toni


Questo è un classico esempio di quando si dice: le utlime parole famose...Nell' ultimo post ho dichiarato al mondo che sarei stata più presente con il blog, che uscivo da settimane di lavoro intensissimo ma che da quel giorno avrei avuto più tempo per la mia creatura. Evidentemente così non è stato perchè, per mia fortuna, mi è capitato tra le braccia un nuovo lavoro che mi ha tenuto piuttosto occupata, quindi addio buoni propositi.
Ma oggi dico stop al lavoro e si al blog! Più semplicemente sto aspettando una risposta dal committente e tra i fagiolini da cuocere e la doccia da fare mi ritaglio una mezz'ora per il post.

Vi ho già accennato alla Toni, mamma della mia amica Laura, sempre faconda di buoni consigli culinari in occasione del post sulla marmellata, in questo caso ha superato se stessa: sono letteralmente pazza di questi dolcini friabili, che, non sto scherzando, creano dipendenza. Vi basti sapere che il coinquilino ha dichiarato che, pur non essendo la sua tipologia di dolce preferito, non può smettere di mangiarli. 

Solo a parlarne ho l' acquolina in bocca, quindi vi do velocemente la ricetta prima che la voglia di mangiarli mi rapisca e mi costringa a farli.

Cantucci friabili

  • 4 uova
  • 600 gr farina
  • 300 gr zucchero
  • 100 gr burro
  • 200 gr mandorle
  • 1 bustina lievito
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina vanillina
Piccola premessa: con le quantità segnate si fanno cantucci per un esercito, siccome siamo solo in due io le ho dimezzate.
Classico procedimento per preparare una frolla: su una spianatoia create una fontana con la farina alla quale avrete già mischiato il lievito. Sgusciate le uova all'interno della fontana, aggiungete il burro a pezzetti, lo zucchero, la vanillina, il pizzico di sale e iniziate ad impastare facendo attenzione (o pregando!) che l'uovo non scappi via. Questa è la versione per quelli bravi, per tutti gli altri, me compresa, basta usare una ciotola per amalgamare gli ingredienti e l' uovo non va da nessuna parte!

Impastate velocemente finchè non otterrete una pasta omogenea; corspargete la spianatoia con le mandorle e incorporatele all' impasto. Formate sette filoncini che "appiattirete" leggermente per iniziare a dargli la forma tipica dei cantucci. Infornate a 180° forno statico già caldo finchè i filoncini non inizieranno a dorarsi, circa 10/15, minuti la tempistica precisa non è presente nella ricetta originale quindi si va ad occhio. Fate attenzione se usate la placca da forno perchè rischiate la carbonizzazione. Quando i filoncini saranno dorati tirateli fuori dal forno, tagliate i cantucci di traverso e rimetteteli in forno a biscottare qualche minuto: io consiglio di appostarsi davanti allo sportello e controllarli a vista, il rischio carbonella è dietro l'angolo.

Serviteli freddi dopo il caffè, essendo friabili non c'è bisogno di pucciarli nel vin santo ma nessuno ce lo vieta.

Volendo potete sostituire le mandorle con le gocce di cioccolato, io sono per le mandorle sempre e ovunque.